Quando il tarlo della curiosità colpisce, alla lunga diventa quasi un tormento. E' quello che ci è successo col Magnolia, dove abbiamo sempre mangiato pesce a livelli altissimi, tanto alti da non farci mai concentrare sui piatti di carne. Poi, un giorno, parlando con un amico proprietario di un ristorante stellato, ci siamo sentiti dire: "quando vado al Magnolia mangio sempre il foie gras". E li, la curiosità ha ripreso a divorarci. Complice l'inverno, stagione più adatta a portate di carne, abbiamo deciso di lanciarci. Anche se nella carta le proposte di carne non sono molte la scelta non è stata facile soprattutto quando Alberto Faccani, chef e titolare, ci ha domandato parlando del foie gras “terrina o scaloppa?” . E naturalmente, siccome Cristina (come da cognome) è curiosa come una scimmia, abbiamo dovuto prenderli entrambi. Altro momento di indecisione è stato per il Piccione, zucca, mosto cotto e lime, sacrificato ai secondi che leggerete più avanti.Qualche altra parola sulla versione Ristorante del Magnolia: fino ad ora le nostre visite erano state riservate alla versione Bistrot, cucina da ristorante stellato ma con un ambiente molto easy ed informale dove primeggiava la cucina sostenuta da un servizio attento e presente. Questa volta invece ci siamo goduti l’ambiente luminoso, curatissimo, con tavoli larghi e distanti fra loro, ben apparecchiati, con un servizio attento ed estremamente cordiale e coccolati da snack curiosi e intriganti che ci hanno accompagnato nell’attesa del servizio.
Questo il nostro menù:
Terrina di foie gras, mango e rabarbaro
Foie gras, litchi e rosa
Rigatoni ripieni, carciofi, foie gras e tartufo nero
Maialino, pastinaca, scorzanera e tartufo
Lepre à la royale, sedano rapa e cassis
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