Prima domenica di febbraio bolognese, assai nebbiosa e
piovosa. Un amico di Brescia in visita, invitato come da tradizione, alla
Terrazza, il ristorante a 65 metri (dice Google maps) da casa. E così mi sono posto una domanda: avere così vicino
un ristorante che ti fa sentire bene, rilassato e con un’ottima cucina è una
fortuna o una sfortuna? Orbene sono giunto alla conclusione che è una fortuna
per me e Cristina ma che allo stesso tempo è una sfortuna per qualche altro
ristoratore.
L’ambiente di questo locale piccolo, o meglio raccolto, è
piacevole e caldo, il servizio è accogliente (anche se devo riconoscere che
qualche volta quando entri prima che si accorgano di te passa forse qualche
minuto di troppo) e la cucina supera abbondantemente la media dei ristoranti bolognesi.
I piatti che abbiamo scelto erano
preparati con cura e attenzione e gli ingredienti usati davano spessore e gusto
alla portata. Infine il conto è stato corretto e, per una città come questa,
davvero equilibrato.
Ora devo aggiungere un dettaglio: l’amico bresciano che era
con noi, commentando il mio blog, ha chiesto “ma tu mangi sempre bene o hai
deciso di parlare sempre in modo positivo dei ristoranti che ci presenti?” Ho
risposto che se parlo sempre bene è perché forse sono fortunato nella scelta
dei locali e comunque che se riscontro qualche manchevolezza la faccio
puntualmente notare. Dico questo perché mi è sembrato di capire che alle 14,07
alcune persone siano entrate al ristorante ma che la cucina abbia detto che era
già troppo tardi per mangiare. Ora, se è andata davvero così, devo dire che non
va bene. D’accordo che è freddo, che viene buio presto, ma chiudere la cucina
alle 14,00 non mi sembra davvero un bel modo per fare ristorazione a Bologna.
Mia moglie poi, che come noto da quando è riuscita a
squagliarsela dal lavoro si gode la vita e, forte dei miei insegnamenti, si
gode anche buoni ristoranti (mentre IO lavoro ….), apprezza molto la versione
estiva del locale, con gli ampi tavoli del loggiato antistante, bene
apparecchiati, distanziati e tranquilli. Lei, che dice sempre che sta a dieta,
è una accanita seguace del lunch con i quattro assaggi a sorpresa (si sceglie
solo il tipo di menù: di carne, pesce o vegetariano). Il menù – a 20 euro - è
completato da un calice di vino, dessert allo yogurt e caffè. Una pausa davvero
piacevole.
Comunque abbiamo mangiato davvero bene e più precisamente:
Ravioli di cipolla di tropea con semi di papavero
Taglaita di maialino Iberico
Carciofi e parmigiano in tre ricette
Semifreddo all’arancia
Budino di patate
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